“Mi fa stare male pensare a com’ero 6 mesi fa, ero sempre triste, piangevo per qualsiasi cosa e litigavo con mia mamma, mi ero ritirata in un mondo chiuso in cui c’ero dentro solo io.. 

Da quando vengo qui, è come se fossi uscita da un guscio.. ( scende qualche lacrima)

Ora il mio mondo è pieno di persone, i miei amici, le mie amiche, come un albero con gemme e fiori, in cui  i miei genitori e mio fratello sono le radici che mi aiutano e mi danno forza.

Se a qualcuno capitasse di andare in crisi come è successo a me, gli direi di andare dalla Chiara, perchè lo può aiutare  a smettere di piangere e ritrovare il sorriso.” 

Margherita- 16 anni

“La terapia mi ha messo davanti a delle dinamiche della mia vita che consideravo normali, invece erano determinate dal luogo dove sono cresciuto, dalle persone che ho incontrato e da come sono fatto. Questo percorso mi ha aiutato a capire che certi modi di pensare arrivano da lì: l’insicurezza, il non  creare disturbo e non chiedere, il  stare sempre attento  a quello che faccio, il bisogno di controllare e ricontrollare le cose senza potermi fidare di me stesso. Da persona che pensava sempre al peggio, non posso dire di essere diventato un ottimista ma almeno non sono più così ansioso, tragico e pessimista.. direi forse che sono diventato realista! E’ come se le preoccupazioni non mi preoccupassero più come prima, e anzi a volte mi danno fastidio le persone che si agitano come facevo io . Consiglieri questo percorso a chi ha delle preoccupazioni o delle difficoltà, un malessere interiore, delle insicurezze o delle incertezze sul futuro. A volte parlarne con un amico o un parente non ti fa sentire a proprio agio, oppure gli altri potrebbero sminuire o non capire. La dottoressa mi ha ascoltato e mi ha aiutato con il dialogo e con le parole, ad esprimermi e a ragionare sul mio modo di vivere. Ora mi sento tranquillo e sereno: se sbaglio riesco a chiedere aiuto e non continuo a pensarci e a rimuginare.”

Gianluca, 25 anni

 

 

“Prima di andare in psicoterapia avevo la sensazione di essere una barca in mezzo al mare.. Ero spaventato da tutto quello che c’era intorno e mi muovevo con paura tra le onde e le folate di vento.. mi sentivo confuso non sapevo dove andare e non capivo cosa stavo facendo e perchè stessi così.
Un percorso insieme può essere come una piccola bussola che ti aiuta a scoprire che i nostri limiti sono interni a noi e non fuori di noi! Magari alcune mie paure sono suscitate da una mia caratteristica, da un mio modo di vedere il mondo.

Se dovessi consigliarlo, direi subito che non è una cosa immediata ! Si pensa di andare dallo psicologo e dopo una seduta uscire cambiati come se avesse la bacchetta magica! Invece magari ci vuole qualche colloquio per capirsi, creare una relazione e ricostruire un senso a quello che sta succedendo..

Poi improvvisamente ti accorgi che bastava spostarsi un pò più in là per scorgere che tutto si rasserena, che non c’era tutta quella confusione, tutta quella tempesta e che puoi proseguire nel tuo viaggio con coraggio.
Come quando hai paura di nuotare e poi, ad un tratto, non ne hai più..
o come quando stai imparando ad andare in bici, e poi.. ad un tratto ti accorgi che tuo padre ha mollato la presa e che stai andando da solo”

Fiordaliso, 40 anni

“Ringrazio i momenti e le persone che mi hanno fatto stare più male, perchè mi hanno spronata a fare qualcosa di diverso.
Ho vissuto un momento molto duro al lavoro dove mi sono sentita poco riconosciuta, quasi umiliata.
Da quel momento non sono stata più zitta, ho cominciato a dire la mia, a difendermi ad arrabbiarmi.
Io non sono mai stata così, ho sempre tenuto tutto dentro, non rispondo e non dico di “no”, di solito tiro finchè non ce la facevo più. Sono venuta in terapia perchè  ero sempre sfinita e spesso mi sentivo soffocare e pensavo di non farcela.
Ho imparato che questa situazione  non dipende dagli altri, ma dipende più da me stessa e da come affronto le situazioni!

Chiaro, neanche adesso, dopo due anni, riesco sempre ad affrontare le cose difficili.. ci sono dei momenti che sono giù, mi viene da piangere e vedo tutto negativo. Ma ho imparato che quei momenti passano e che quando mi passa la tristezza riesco a vedere le cose sotto un’altra ottica e mi vengono in mente dei modi per provare ad affrontarle!”

Primula, 44 anni